L’intero movimento perugino fu parte di un più grande moto di idee e di pratiche collettive che riuscì a trasformare in quegli anni il trattamento dei malati mentali in una grande ed emblematica “questione nazionale”. Come Tullio Seppilli ha più volte rilevato, il movimento antiistituzionale umbro ebbe sue evidenti specificità (Flamini, Polcri, Seppilli 2008).

Tullio Seppilli, Convegno Informazione e Psichiatria, Sala dei Notari, Provincia di Perugia, 6-7 maggio 1978
- Anzitutto, tale movimento fu l’espressione di un’azione congiunta e concertata fra i tecnici dei servizi e gli amministratori della Provincia di Perugia. Un’azione esplicitamente sostenuta dalle organizzazioni politiche e sindacali guidate dal Partito comunista e dall’intera Sinistra, con il frequente sostegno di gran parte delle altre rappresentanze partitiche, con la sostanziale comprensione della magistratura e di altri organismi dello Stato e con il coinvolgimento partecipativo dei più larghi strati della popolazione.
- In secondo luogo, si trattò di un movimento che andò sviluppando i propri traguardi gradualmente, radicato sempre nell’evolversi delle situazioni e delle esperienze concrete. La progressiva revisione delle pratiche e dei modelli teorici e l’apertura a sempre più ampi orizzonti trasformativi fu il frutto di una continua attenzione critica alle realtà quotidiane, ai loro mutamenti e ai problemi che si presentavano via via che le vecchie regole venivano abbattute.
- In terzo luogo, la lotta contro la logica manicomiale e i suoi orrori fu sempre intrecciata, in Umbria, con la sperimentazione di soluzioni alternative capaci di rispondere alle concrete situazioni di disagio mentale e di valorizzare lo spazio tecnico dei servizi psichiatrici e il loro impegno professionale nella direzione della massima riduzione possibile della sofferenza nella vita concreta delle persone.
- In quarto luogo, questo movimento coinvolse in una comune lotta soggetti portatori di posizioni scientifiche e ideologiche assai diverse (laiche e cattoliche, marxiste e libertarie, percorsi che provenivano dalla fenomenologia o dalla psicoanalisi), in un dialogo costante con la Giunta provinciale.
- In quinto luogo, il superamento dell’istituzione manicomiale si sviluppò in Umbria come parte di un più ampio fronte di lotta contro le istituzioni totali e segreganti e contro ogni forma di esclusione sociale: l’abolizione delle classi scolastiche “differenziali”, gli interventi contro i gerontocomi, la concessione gratuita di orti da coltivare agli anziani ex-contadini urbanizzati (privati altrimenti di ogni ruolo e autorevolezza professionale ed economica), la netta opposizione alla costruzione di un grande carcere nazionale di sicurezza nelle vicinanze di Perugia, la battaglia contro la persistenza dei manicomi giudiziari, seppure inesistenti nella regione umbra.

Alla presidenza: Francesco Sediari, Pino Pannacci, Tullio Seppilli, Assemblea Centri di Igiene Mentale di Perugia, Sala Consiglio Provinciale, 15 dicembre 1973
Proprio per queste sue specificità il movimento umbro ebbe un proprio significativo peso nel quadro nazionale e si distinse dagli altri movimenti anti-manicomiali sorti in quegli anni in altre regioni italiane, in particolare dai gruppi che si riconoscevano nell’esperienza “basagliana”. Di fatto, anni prima dell’approvazione della legge 180 del 13 maggio 1978, l’Umbria aveva già opposto il suo definitivo rifiuto alla logica manicomiale e aveva già organizzato un’ampia rete territoriale di centri di igiene mentale e di altre forme organizzative destinate a impedire l’internamento psichiatrico e costruire alternative concrete sul territorio.

Tra il pubblico: Francesco Scotti, Carlo Brutti, Attilio Bottaccioli, Assemblea Centri di Igiene Mentale di Perugia, Sala Consiglio Provinciale, 15 dicembre 1973

Tra il pubblico: Settimio Gambuli (Presidente del Consiglio Regionale dell’Umbria) e Alessandro Seppilli (Direttore dell’Istituto di Igiene dell’Università di Perugia), Convegno Informazione e Psichiatria, Sala dei Notari, Provincia di Perugia, 6-7 maggio 1978

Oltre questo muro, mostra con fotografie di Massimo Stefanetti in occasione del trentennale della legge 180, Foligno, 13 maggio – 10 giugno 2008

“Ci siamo messi in testa di curare i matti”, La 180 prima della 180: riflessioni e nuove strategie, tavola rotonda in occasione del quarantennale della legge 180, Perugia, 17 maggio 2018